FERMO Matteo Salvini, nel presentare i candidati leghisti alle prossime comunali, alla fine dell’incontro di ieri pomeriggio ha indossato la maglia della Fermana. La società si dissocia tramite nota ufficiale e il candidato sindaco del Carroccio, Lorenzo Giacobbi, critica la comunicazione.

Salvini e la presentazione della lista

Sul palco con Giacobbi e Salvini c’erano anche gli onorevoli Tullio Patassini, Giorgia Latini e il senatore Giuliano Pazzaglini. Dai discorsi sulla scuola alla presentazione dei candidati. Lorenzo Giacobbi ribadisce quanto già annunciato in precedenza, ossia «noi non temiamo di metterci la faccia e poi siamo molto vicini alla città». In attesa di conoscere nel dettaglio il suo programma, già dice che vedrebbe bene un assessorato alla fragilità. Continua a parlare, e a presentare i suoi 32 candidati alla carica di consigliere comunale, nell’attesa dell’arrivo del segretario federale Matteo Salvini. Giacobbi è appoggiato solo dalla Lega, come noto il centrodestra a Fermo s’è spaccato e pure il coordinatore regionale del partito, Marchetti, ha ricordato l’importanza della scelta coerente del partito. I 32 nomi in appoggio alla candidatura di Giacobbi sono dunque Gianluca Tulli, Luciano Romanella, Alessandro Angeli, Stefania Battista, Rosella Casciotta, Matteo Ciarrocchi, Francesco De Angelis, Matteo Di Prodi, Katiuscia Donati, Donatella Giammarini, Luciano Guidobaldi, Mary Leoni, Gabriele Malvestiti, Matteo Marchetti, Beatrice Monini, Cristian Moretti, Claudio Novara, Paolo Orlandi, Mattia Laerte Pasqui, Mariapaola Pirro, Loredana Properzi, Gianni Santini, Ylenia Santoni, Maria Luigina Scatasta, Michela Sollini, Fabiano Strovegli, Simone Tiburzi, Vittorio Traini, Arnaldo Trentuno, Ennio Viozzi, Marco Zeloni, Ena Santarelli. Anche i quattro candidati alle regionali hanno preso la parola e si sono presentati: Marzia Malaigia, Mauro Lucentini, Marco Marinangeli, Daniela Tisi. Arriva Salvini e si dice convinto di avere «successo tanto nelle Marche quanto in Toscana», regioni fino a questo momento di tradizione di centro sinistra. Per il Carroccio sarebbe una bella conquista e il segretario federale spera di avere il successo che lo porti nella storia di queste regioni.

I selfie e la maglietta della Fermana

Il pomeriggio s’è concluso, come sempre, con i selfie insieme ai propri sostenitori (il primo però con il candidato Giacobbi), indossando la maglia della Fermana Calcio.
Alla società canarina, però, la cosa non è andata giù e in mattinata ha diffuso una nota ufficiale sul proprio sito web: «In seguito alla diffusione avvenuta sui social network e sugli organi di stampa di foto di un leader politico con indosso la maglia della Fermana, la nostra società sottolinea come non sia in alcun modo coinvolta in tale iniziativa. Il sodalizio gialloblù segue con attenzione l’imminente tornata elettorale riguardo la quale mantiene una posizione di estrema neutralità. Con questa nota si invitano pertanto tutti i protagonisti delle prossime elezioni a non utilizzare simboli che rappresentano la Fermana. Tutto questo chiaramente per evitare qualsiasi genere di strumentalizzazione».

Giacobbi sulla Fermana e Calcinaro

«La domanda nasce spontanea: ai dirigenti della Fermana è antipatico Salvini o, piuttosto, sono stati richiamati all’ordine da chi ha sempre accostato il suo vissuto politico alla società?» si chiede Giacobbi. Domanda che si pone perché, rileva, la «Fermana consente ad un dirigente di spicco della società di candidarsi con la lista Piazza Pulita di Calcinaro e si affretta a diramare una nota in cui ribadisce che “Il sodalizio gialloblù segue con attenzione l’imminente tornata elettorale riguardo la quale mantiene una posizione di estrema neutralità”. È neutrale permettere che un dirigente sia candidato con Calcinaro e poi dissociarsi dalla politica solo perché al fianco di Matteo Salvini, che indossa una maglia della squadra regalatagli dalla Piazza, c’è un candidato sindaco diverso?». Interrogativi a proposito della questione relativa alla maglia gialloblu indossata da Salvini.
Ma il candidato sindaco della Lega va oltre e critica pure il post su facebook diffuso da Calcinaro, con il quale il sindaco scriveva «Lasciamo i colori della Fermana fuori dalla bagarre politica». «Cosa c’è di neutrale – si chiede – nel ringraziare la Fermana per la nota e scrivere quel post, sapendo di avere un pezzo da novanta della società in lista? Lo stesso dirigente con cui, guarda la coincidenza, Calcinaro si è ritrovato a fare campagna ad un banchetto allestito dai tifosi!».

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