Il 27 gennaio giungeva sulla linea d’emergenza 112 Nue una richiesta d’intervento per un’aggressione di un uomo ai danni della sorella, conviventi. Gli operatori della Volante, giunti immediatamente sul posto, cercavano di calmare l’aggressore e di allontanarlo dalla sorella in quanto quest’ultima, scossa ed intimorita, manifestava agli operatori che poco prima aveva avuto una lite verbale con il fratello e che quest’ultimo l’aveva minacciata di morte.

Gli agenti, da una prima ispezione dei luoghi, notavano all’ingresso dell’abitazione sopra un mobile, un proiettile. Messi in allarme, verificavano immediatamente con la Sala Operativa che l’uomo, già precedentemente colpito da provvedimento amministrativo di ammonimento del Questore per violenza domestica, non poteva ovviamente esserne regolare detentore. La successiva perquisizione, infatti, permetteva di rinvenire sotto la coperta della camera da letto, un fucile ed altro munizionamento. L’uomo, alla vista degli agenti intenti nelle operazioni, spingeva violentemente un poliziotto a terra per poi scappare verso l’uscita di casa, ma, solo dopo una prima colluttazione, gli agenti riuscivano a bloccarlo e a portarlo in Questura in arresto per resistenza a pubblico ufficiale. Informata l’autorità giudiziaria, veniva sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo. Il fermano veniva comunque denunciato per gli altri reati connessi all’aggressione ai danni della sorella, alla detenzione abusiva delle armi e munizionamento.

Il giudice in seguito convalidava l’arresto.

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