politecnica delle marche sede fermo

Di Chiara Morini

FERMO – Aule, sale studio, lezioni in presenza e a distanza, mascherine obbligatorie, sanificazioni e ogni altro possibile strumento adatto a garantire la sicurezza sanitaria: la facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche è pronta a riaprire le porte agli studenti della sede di Fermo.

Portoni di nuovo aperti

Dal 1° settembre l’ateneo tornerà a garantire l’accesso alle attività didattiche: su tutte la sessione autunnale degli esami dell’anno accademico in corso. Poi le lezioni: l’orario è già pronto, e il modello sarà misto. Didattica a distanza, per circa un terzo. Ma il resto sarà in aula, o in presenza come si dice ai tempi del Coronavirus. «Abbiamo scelto di bilanciare la sicurezza e l’esigenza didattica – spiega il Pro Rettore, il prof. Marco D’Orazio -. Il motivo è semplice: il valore della didattica universitaria sta anche nel rapporto docenti studenti e quindi non potevamo tralasciarlo.

A seconda delle prenotazioni che gli studenti dovranno fare, e della ripartizione degli spazi, si potrà anche avere il docente che fa lezione in un’aula, e in quella accanto gli studenti che assistono tramite trasmissione sugli schermi. Poi potranno tranquillamente chiedere spiegazioni al professore».

La differenza della Politecnica con altri atenei si nota subito: molti sono quelli che proseguiranno a distanza e tanti quelli che opereranno frazionamenti delle attività didattiche. Ma ogni sede sceglierà in base alle proprie esigenze concrete. «Ieri c’è stata la conferenza tra Rettori – riferisce D’Orazio – ed è emerso che non si può applicare a tutti lo stesso modello».

I numeri della sede fermana

L’anno scorso si sono immatricolati in 147, mentre sono circa 800 i frequentanti della sede di Fermo che, ricorda D’Orazio, è ormai «una delle più importanti per l’elevato numero di studenti che arrivano anche da fuori sede». E che potrebbero pure aumentare, visto che ci sono diversi casi di studenti che stanno chiedendo informazioni su come fare per iscriversi e trasferirsi da altri atenei. Probabilmente vogliono avvicinarsi e, al momento, non si hanno invece dati su quanti eventualmente vogliano fare l’inverso. Di certo c’è che, da venti giorni dopo l’inizio del lockdown, è stato creato il portale per l’orientamento, raggiungibile al link orienta.univpm.it.

Gli studenti

Le lauree sono state a distanza, anche nell’ultima sessione, terminata appena qualche giorno fa. E il Pro Rettore, fa sapere che agli studenti che hanno avuto la proclamazione della laurea tramite schermo, una volta finita l’emergenza, sarà data la possibilità di averne una anche dal podio. Quanto a quelli che dovranno iscriversi e/o frequentare, è stata estesa l’area di agevolazioni: fino a 30 mila euro il livello dell’Isee.

Per ciò che riguarda il nuovo corso di laurea tanto atteso, ma non ancora in programma, D’Orazio dice «ci vuole ancora tempo. Si pensi che la scorsa settimana ci hanno dato l’ok ad un progetto nato venti mesi fa».
La riapertura dell’Ateneo Fermano, osserva il sindaco Paolo Calcinaro, anche presidente dell’Euf: «è un momento importante per gli studenti. Hanno bisogno di certezze e questo gliene darà. In questi anni l’Ente Universitario del Fermano è cresciuto molto».

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