FERMO – «Non si cambi il contratto di lavoro dei dipendenti»: così la Filcams Cgil apre lo stato di agitazione a livello nazionale, in seguito all’annuncio del cambiamento del contratto ai dipendenti della cooperativa “Sistema Museo”. È a copertura nazionale e, ricorda Frediana Tarquini della Segreteria Generale Filcams Cgil di Fermo, «gestisce vari musei e luoghi di interesse in città strategiche, come Fermo, Macerata, Pesaro, Recanati, Fano e Sant’Elpidio a Mare. La protesta mira a contrastare la migrazione contrattuale dal contratto Turismo a quello Multiservizi: l’azienda lo ritiene più idoneo ma di fatto gli stipendi diminuiscono. La variazione contrattuale al C.C.N.L. proposta nel 2015 è più penalizzante dal punto di vista economico».

La Cgil, nei mesi scorsi ha partecipato a tavoli di contrattazione tra la cooperativa e le altre segreterie nazionali dei sindacati. La Cgil aveva chiesto di non fare variazioni, viste le trattative in corso, ma, prosegue la Tarquini, «durante il blocco dovuto alla pandemia inaspettatamente la cooperativa ha firmato un accordo con Cisl e Uil, per traguardare i lavoratori del contratto dal Turismo a quello del Multiservizi. Abbiamo ritenuto di non dover avallare questo accordo, le norme sono svantaggiose per i lavoratori. Per questo vogliamo contrastarle».

I lavoratori hanno accettato sacrifici e lo stanno facendo da tempo, rileva il sindaco, che facendosi tramite dei propri iscritti, fa sapere anche che sono stanchi di farne: «Prima sono state tolte tredicesima e quattordicesima, poi sono iniziate le decurtazioni di stipendio. Così non si può andare avanti».

Poi c’è l’invito della Filcams Cgil alle stazioni appaltanti, ai comuni, agli enti che si avvalgono dei servizi della Cooperativa: «Fatevi carico di ottenere informazioni chiare sul rispetto dei diritti dei lavoratori, affinchè i servizi siano resi in base alle mansioni realmente svolte».

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Fonte: Filcams Cgil

Ph. Credits (in copertina): Palazzo dei Priori, ph. Chiara Morini

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