FERMO «Per me Ceriscioli è stato il miglior presidente delle Marche e oggi sono qui a presentare la mia candidatura per garantire continuità a quel governo». Così Fabrizio Cesetti, questa mattina, nel giorno della presentazione della sua (ri)candidatura, aperta con un pensiero alle vittime del sisma. Per continuità intende completare i progetti e continuare nell’azione già intrapresa in questi cinque anni.

La rielezione

Non punta semplicemente ad essere rieletto, perché Fabrizio Cesetti vuol fare molto di più. «Voglio essere il più votato – ha detto – e poi chiedere a Mangialardi di fare il vice presidente. Se la provincia più piccola delle Marche esprime il candidato più votato della regione, un peso deve averlo». Mangialardi però ha annunciato il criterio della competenza per la distribuzione delle deleghe e lui non teme: «Le competenze? Quelle ci sono!». Non parla con arroganza, ma ricorda quanto fatto finora e anche i punti chiave da cui ricominciare in caso di rielezione.

I punti principali

La prima cosa, di collegamento tra passato (recente) presente e futuro è l’area di crisi complessa. «Non solo pelli e calzature, ma l’intero settore economico – spiega – dal turismo alla cultura dove abbiamo investito molto. Si veda la grande mostra di Licini che sta portando moltissime persone nel borgo di Monte Vidon Corrado». E questo è una cosa del presente. Nel futuro si parla, ovviamente, di ospedali, quello di Fermo e quello di Amandola avviati in questi mesi, proseguire nell’area di crisi complessa, e anche infrastrutture. Viabilità secondarie, ma soprattutto A14 e terza corsia, per la quale non vuole parlare di «arretramento, ma di completamento della terza corsia fino a Pedaso. Per il resto, dopo, si potrà ragionare insieme». C’è poi da attenzionare il porto, quello di Porto San Giorgio, la difesa della costa da portare avanti (Altidona finanziata, Porto Sant’Elpidio da risolvere). «Fino ad ora abbiamo finanziato ciò che sembrava impossibile» dice ricordando anche la viabilità di adduzione al nuovo ospedale. E per quanto riguarda la sanità, punta a far ottenere davvero a Fermo l’emodinamica: «Quella serve per i cittadini e farli sentire più sicuri». Sulla sanità punta anche a far ritrovare protagonismo alle strutture ospedaliere di Porto San Giorgio, Sant’Elpidio a Mare, Montegranaro, Montegiorgio, per favorire la medicina territoriale: «Basta economie nella sanità: è quello che il Covid ci ha fatto capire».

I risultati in cinque anni

Cosa non ha funzionato nella gestione sisma, Cesetti crede sia dovuto a due fattori. «L’emergenza è stata gestita bene, Sciapichetti e Ceriscioli non hanno lasciato da solo nessuno – dice – Per la ricostruzione forse dovevamo pretendere che ci fosse un commissario ad hoc nelle Marche dopo i sismi di ottobre (e che fosse Ceriscioli) e non aver fatto abbastanza contro quelle che si sono rivelate politiche inadeguate da parte dei governi». Però per il Fermano ricorda, oltre all’area di crisi complessa anche di aver evitato la centrale a biomasse. Poi per il resto, le risorse piovute sulla regione e tutte le altre cose di cui si è occupato non solo nel fermano, ma anche nel resto della regione, come la crisi dell’aeroporto o Banca Marche o Confidi unico «sostenendo le province nella delicata fase della riforma».

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