
FERMO Sono partiti in 100, ne sono rimasti 14: dopo circa due anni dall’avvio del progetto con la Regione, per mano dell’allora assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini, oggi deputata nella legislatura in corso. Un avvio che avvenne nel teatro dell’Aquila di Fermo e che oggi ha prodotto la candidatura a Patrimonio mondiale Unesco. La decisione dei teatri è stata presa nel corso di una riunione interministeriale e ha visto le azioni degli uffici regionali e dei ministeri per la Cultura e gli affari esteri.
I teatri
Le strutture regionali sono state inserite nel progetto denominato “Sistema dei teatri condominiali all’italiana, fra il XVIII e il XIX secolo” e la candidatura riguarda 18 teatri in totale di cui i 14 marchigiani (in rigoroso ordine alfabetico per città, n.d.r.): il Ventidio Basso di Ascoli Piceno, il Gentile di Fabriano, il teatro della Fortuna di Fano, il teatro dell’Aquila di Fermo, il Pergolesi di Jesi, il Lauro Rossi di Macerata, il Serpente Aureo di Offida, il Rossini di Pesaro, il teatro comunale (ufficialmente intitolato a Vittorio Emanuele II) di Porto San Giorgio, il Mugellini di Potenza Picena, il Persiani di Recanati, il Feronia di San Severino Marche, il Vaccaj di Tolentino, il Bramante di Urbania. Con questi anche due teatri di Emilia Romagna e Umbria.
La decisione
L’atto approvato dunque segna, come detto, la candidatura ufficiale dei teatri e contestualmente l’avvio della procedura che porterà, il prossimo anno, alla valutazione finale dell’organismo a Parigi, dopo l’esame dei gruppi consultivi del Comitato.
C.M.
In copertina: il teatro di Porto San Giorgio, ph. credit: sito www.teatroportosangiorgio.it