giornata nazionale vittime covid

FERMO «Ci troviamo oggi a celebrare un anno orribile, che certo non rimpiangeremo». Così il direttore dell’Area vasta 4 Asur, Licio Livini, commenta la ricorrenza del 18 marzo, da quest’anno Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19. Una data che coincide con uno dei momenti più drammatici della prima ondata di pandemia che travolse l’Italia un anno fa.
«Abbiamo sperato e pensato – continua il direttore Livini – che potesse trattarsi di una breve, drammatica parentesi, invece questo periodo si è protratto nel tempo e si è rivelato estremamente lungo. Parlavamo di emergenza, ma questa situazione di straordinarietà si è prolungata oltremodo, continuiamo a conviverci ogni giorno, affrontando sforzi organizzativi enormi. In questa giornata ripensiamo ad un anno che ha creato incertezze, disorientamento, difficoltà, che ha stremato la sanità. Un anno, soprattutto, che ha lasciato molte vittime alla quale va un commosso ricordo. E’ onorevole ricordare questo nefasto fenomeno con una giornata dedicata a celebrare i morti della pandemia».
Dall’inizio della pandemia, si sono contati 186 decessi all’ospedale Murri di Fermo, a partire dalle prime vittime del 10 marzo di un anno fa. Marzo 2020 e gennaio 2021 sono stati i mesi che hanno registrato il conto più pesante, rispettivamente con 39 e 42 morti.

Da Asur Area Vasta 4

In copertina: andamento

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