FERMO È “La notte della Luce”: così è stato chiamato l’evento con cui stasera la Cavalcata dell’Assunta celebrerà la patrona. Come noto, nessuna corsa, ma solo corteo e investitura dei priori, in questo anno segnato dalla pandemia da Coronavirus. Una scelta che è stata guidata da un grande senso di responsabilità, che ha fatto nascere la manifestazione devozionale di questa sera, tutta incentrata sulla luce.

La luce e la devozione all’Assunta

«Portare la luce dopo le tenebre del virus, dopo il difficile momento che abbiamo vissuto: questo è il tema centrale di questa particolarissima edizione – commentano i Vice Presidenti Andrea Monteriù e Orlando Ramini – in cui non si possono svolgere le attività caratteristiche che rendono unica la nostra rievocazione storica. Tuttavia, intendiamo dare un segno di speranza, portando la luce nella città di Fermo, in onore della Vergine: una scia luminosa che spacca le tenebre e attraversa la città».

Ecco dunque la manifestazione devozionale di questa sera, in cui sono previsti due momenti statici, a San Francesco e in Duomo, con un breve trasferimento nel pieno e rigoroso rispetto delle normative anti contagio.
La sicurezza è un aspetto sul quale non si transigerà, chiarisce lo stesso Monteriù: «Lungo il percorso i collaboratori della Cavalcata dell’Assunta, facilmente riconoscibili, aiuteranno gli spettatori a partecipare e vivere pienamente la manifestazione nel modo corretto. Chiediamo a tutti di collaborare attivamente per godere al meglio delle emozioni della serata, dotandosi dei dispositivi di protezione individuale ed evitando assembramenti».

I dettagli della serata e i legami con la storia

«Momento principale della serata sarà l’offerta devozionale alla Madonna del Pianto cui i fermani sono da sempre legati» spiega il regista Adolfo Leoni, che aggiunge «il Podestà consegnerà il cero alla Confraternita sul sagrato del tempio di San Francesco. Un evento che non possiamo escludere si sia effettivamente verificato, e poi decaduto, nei secoli successivi al sedicesimo in occasione delle pandemie».

Numerose le dame che si affacceranno dai palazzi nobiliari del centro storico, da finestre addobbate e illuminate e da punti suggestivi come la scalinata dell’abitazione famiglia Leti in via Recanati, il portone di Palazzo Bernetti, da largo Sacconi, dalle finestre d’angolo che danno su via Saffi.

L’Arcivescovo e il suo intervento

«L’Arcivescovo Rocco Pennacchio ci attenderà sul sul sagrato della Chiesa Cattedrale – prosegue il regista – per la consegna degli unici doni di quest’anno, i ceri, accompagnata dal suono del Campanone e della Viola del Duomo. Procederemo contestualmente anche all’investitura dei nuovi priori Luigi Volpi per la Nobile Contrada Fiorenza e Federico Alesiani per la contrada Campiglione, oltre alla consegna a tutti i priori del medaglione».
Si ricorda infine il Solenne pontificale dell’Assunta celebrato dallo stesso Arcivescovo sabato 15 agosto alle 11.30 in Cattedrale.

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